Chi fa le pratiche per il Superbonus 110%

La lunga lista di documenti e moduli da presentare in Comune non deve spaventare: si tratta per lo più di adempimenti richiesti ai responsabili del cantiere e non al privato cittadino. Infatti l’avviso delle pratiche per il Superbonus compete al progettista o il direttore dei lavori. Arca Servizi Energetici si occupa di presentare e gestire tutti i documenti richiesti, dall’inizio della presentazione della pratica all’ottenimento del bonus.
Cosa presentare in Comune per il Superbonus 110%
La lista di moduli e documenti da presentare in Comune per avviare la pratica del Superbonus 110% è lunga, per questo abbiamo pensato di elencare sinteticamente cosa è indispensabile.
I documenti da presentare obbligatoriamente sono i seguenti:
- la visura catastale dell’immobile che subirà i lavori (serve a verificare i dati dell’immobile e del proprietario);
- il modulo di autorizzazione firmato di pugno dal proprietario per avviare i lavori;
- il verbale dell’assemblea di condominio con l’esatta indicazione della ripartizione delle spese in base ai millesimi di proprietà, sempre che i lavori interessino un edificio condominiale;
- la lettera di incarico alla ditta che eseguirà i lavori di ristrutturazione e/o adeguamento energetico;
- una autocertificazione del richiedente in cui dichiara di non aver usufruito o richiesto il Superbonus 110% relativamente ad un’altra unità immobiliare.
Oltre a quelli elencati, vi sono poi i documenti che attestano la fattibilità dei lavori a cura di un architetto o di un ingegnere. Soltanto nel caso in cui la valutazione sulla fattibilità è positiva si dovrà presentare in Comune:
CILA, cioè la comunicazione di inizio lavori;
la polizza RC per l’assicurazione da parte del tecnico;
la ricevuta che provi la trasmissione della scheda descrittiva e dell’APE all’ENEA;
il computo metrico estimativo dell’unità immobiliare, serve ad avere una stima dei costi e confrontarli con i limiti di spesa previsti dalla normativa;
la dichiarazione di conformità edilizia e urbanistica;
il capitolato dove sono descritti materiali, modalità di esecuzione dei lavori e servizi di fornitura (deve essere redatto da un tecnico abilitato);
il PSC, ovvero il Piano di sicurezza e coordinamento, in cui riportare le fasi critiche del lavoro e le misure da adottare per tutelare la sicurezza del cantiere. La sua obbligatorietà è limitata ai casi in cui sullo stesso immobile lavorino due imprese edili differenti oppure almeno 200 operai
Documenti necessari da presentare alla fine dei lavori
Pratiche burocratiche e documenti non finiscono al termine dei lavori di ristrutturazione, anzi.
Una volta chiuso cantiere per avere l’agevolazione bisogna presentare:
- la dichiarazione di fine lavori;
- la ricevuta dove è presente il codice identificativo della domanda;
- l’APE;
- i preventivi di spesa;
- la scheda descrittiva dei lavori eseguiti;
- le fatture relative ai computi metrici;
- foto che dimostrino la chiusura del cantiere;
- la SCA, cioè la segnalazione certificata di agibilità;
- l’asseverazione compilata ai sensi dell’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020.